Quanto si risparmia con il solare termico

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Molto spesso, per questioni economiche oppure di rispetto dell’ambiente, si cerca un’alternativa al classico riscaldamento a gas, che per la maggioranza dei casi fa parte delle abitazioni degli italiani. Un’alternativa che potrebbe servire non solo a riscaldare la casa (o qualsiasi altro ambiente), ma anche a produrre acqua calda risparmiando. Una via d’uscita potrebbe essere rappresentata dal solare termico. Scopriamo allora quando e quanto può convenire ad una famiglia adottare questa soluzione.

Cos’è e come funziona un impianto solare termico

Un impianto solare termico consente di risparmiare sull’impiego del gas servendosi dell’energia solare. Quest’ultima viene immagazzinata attraverso apposite strutture chiamate collettori, o pannelli solari, e dei serbatoi che servono per l’accumulo di acqua.

Qualora si decidesse di installare un impianto solare termico bisognerà scegliere tra uno di questi quattro tipi: a circolazione naturale, quando l’acqua, una volta raggiunta la temperatura di bollitura, sale verso un serbatoio (boiler) che poi la distribuisce a determinate tubature per usi domestici; a circolazione forzata, più complesso ma più efficace, che si avvale di un sistema di pompe e di fluidi chimici; a svuotamento, identico a quello a circolazione forzata ma utilizzato solo rare volte; a concentrazione con inseguitore solare, che si alimenta attraverso una parabola utile a far circolare la luce ed il calore solare accumulati per trasformarli in acqua calda.

Quanto può far risparmiare

Per installare un impianto solare termico bisognerà tener conto della zona di installazione (al Sud ed al Centro Italia risultano più convenienti che al Nord), della quantità di energia solare immagazzinata e dell’ampiezza della superficie di installazione. In generale, i prezzi oscillano dai 700 ai 1000-1200 euro per metro quadrato (tenendo presente che più ampia è la superficie e più si risparmia).

La spesa iniziale, però, viene poi ammortizzata nel tempo, dal momento che i costi di mantenimento vengono misurati in 10-20 anni, garanzia di durata media di un impianto. Bisogna ricordarsi che un impianto a circolazione naturale è molto più economico di un impianto a circolazione forzata, anche se quest’ultimo possiede una capacità ricettiva dell’energia solare maggiore.

Altro fattore da tenere in conto riguarda gli incentivi fiscali, che per il 2015 riguardano la detrazione fiscale del 65% (ex 55%) dal totale della spesa sostenuta per installazione di nuovi impianti; i cosiddetti TEE, Titoli di Efficienza Energetica, conosciuti anche come Certificati bianchi (che valgono però solo per le imprese); il nuovo incentivo Conto Termico che prevede sgravi dilazionati dai due ai cinque anni dalla data dell’installazione, secondo i metri quadri di ampiezza dell’impianto.

Tirando le somme, comunque, si può affermare che per una famiglia di quattro persone il vantaggio potrà essere visibile dopo quattro o cinque anni, quando l’investimento iniziale comincerà a rientrare, tra incentivi e risparmio sulle bollette del gas, arrivando a spendere fino a 300 euro in meno all’anno rispetto ai tradizionali impianti con caldaie a gas.

I tempi di rientro maggiore sono quelli di chi possiede caldaie a gas metano (fino a nove anni), mentre chi sostituisce caldaie a GPL potrà rendersi conto del risparmio già quattro anni dopo l’installazione di un impianto solare termico.

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